Brutta Canaglia La Solitudine
Brutta Canaglia La Solitudine
Vi sono paesi dimenticati dalla storia, alcuni villaggi piano piano vengono abbandonati e chi resta si attacca in sogno ad un attimo di gloria. Medoro e Vitalizio, i due protagonisti, sin da bambini attendono l’arrivo di qualcosa di nuovo. La loro vita è una catena fatta di piccole rivoluzioni fallite, scandita da cataclismi che cambiano il profilo delle cose. Si passeggia sino al molo e si pensa di buttarsi giù, poi ci si ripensa e si ricomincia a lottare. Il testo riflette sulla dimensione legata al gioco teatrale e sulle possibili forme di porsi rispetto all’interpretazione. Vitalizio e Medoro non sanno di giocare al teatro, semplicemente si pongono problemi d’interpretazione cercando forme per essere convincenti. Provando e ripetendo; strutturano un’azione teatrale partendo da posizioni molto lontane. Così capita da tempo nel teatro contemporaneo, le differenti scuole sono l’espressione dei differenti modi di concepire la “verità” sulla scena. Questo percorso s’intrecciava con un secondo tema: l’imminente Anno Santo. Di pellegrini ne avremmo visti molti. Immaginette e benedizioni distribuite a tutti. Il miracolo della fede rinnovato. Come grandi Luna- Park, i centri di pellegrinaggio si sarebbero contesi lo slancio dei fedeli. Teatro e Ritualità da sempre vicine s’incontravano di nuovo. “Brutta canaglia […]