Così si Tirava il Destino

“In diversi spettacoli il Teatro Sunil cerca un rapporto speciale con il pubblico, creando una relazione a tre fra l’attore, il pubblico in platea e uno spettatore privilegiato sul palco. Si tratta dei “monologhi per un solo spettatore”, una trilogia di Daniele Finzi Pasca composta da Icaro, Giacobbe e Patria. In Così si tirava il destino abbiamo fatto sedere l’attore-narratore ad un tavolino e abbiamo lasciato una poltrona vuota dall’altra parte. Gli spettatori sono seduti intorno e uno di loro andrà ad occupare quella poltrona, dove potrà farsi svelare il destino. E’ un gioco fra l’attore e il suo pubblico, e attraverso questo gioco si racconta una storia, l’indovino é allo stesso tempo veggente e narratore. La magia del teatro apre un dialogo che permette di recuperare memoria, di creare un clima familiare, facendo riferimento alle diverse superstizioni alle quali ognuno di noi è legato.”

“I segni vengono interpretati, il concreto ridotto a miniatura, l’effimero sigillato dalla ceralacca. Con Così si tirava il destino abbiamo deciso di portare il teatro a chi non poteva più andarvi. Le prime repliche si sono tenute in case per anziani. L’abbiamo poi presentato agli anziani come ai bambini, ai detenuti come agli invitati ad un matrimonio, ai clienti di un ristorante come a quelli di una libreria, nelle case private, all’aperto e naturalmente nei teatri.

Le repliche sono state più di cento in quattro lingue, in diversi paesi europei ed americani. Lo spettacolo può essere rappresentato dappertutto, per una persona sola in una camera o per cento persone al massimo in un teatro con una platea adeguata. Esiste una versione della durata di venti minuti per situazioni particolari.”

 

Hugo Gargiulo o Antonio Vergamini in Così si tirava il destino – What will become of me? (spettacolo da tavola)

Regia: Maria Bonzanigo e Beatriz Sayad

Luci: Marco Finzi Pasca

Collaborazione artistica: Daniele Finzi Pasca e Dolores Heredia

Ringraziamenti: Nicolas Brugger, Sonia Caronni, Annemarie Meier, Arianna Rossi Di Hugo Gargiulo e Antonio Vergamini

Contributi: Commissione Culturale del Canton Ticino, Pro Helvetia, Comune di Lugano e soci sostenitori dell’Associazione Teatro Sunil

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